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giovedì 30 luglio 2020

Avellino: da Superman al Re, e la neuro resta a guardare...!

 


Ogni tanto riceviamo commenti farneticanti, di persone che praticano una qualche professione con risultati certamente infimi, considerato che accusano serie difficoltà cognitive e di traduzione degli scritti, ma se fosse il contrario, evidentemente si sono confrontate con elementi ancora peggiori di se stessi.

Scrivere di un'amministrazione non significa andare contro  qualcuno o qualcosa, ma valutare in senso critico, che significa per i meno capaci di cui sopra, in senso positivo o non, quanto venga realizzato, o nel caso di specie, resti una oscena profusione di chiachhiericcio di cui nessuno ne senta ancora l'esigenza.

Il sindaco buffone più ridicolo di sempre, ormai è il protagonista per eccellenza di ogni diario mattutino; 

le sue uscite sempre più infelici, lasciano l'amaro in bocca al cittadino, ma a chi invece riporti la tristezza di un personaggio che non ha mai lavorato un giorno in vita sua, offrono spunti interessanti per rappresentare quotidianamente in quale cloaca politica purtroppo ci imbattiamo.

Abbiamo conservato gelosamente, gli indirizzi programmatici di inizio consiliatura, che Gianfestino enfaticamente volle dichiarare pubblicamente come per legge, in Consiglio, perché immaginavamo che sarebbero rimasti per sempre mera letteratura, di un bambino che aveva appena trascritto il tema sugli argomenti dettati dalla maestra.

Eppoi tutto quello che racconta in video o a chi lo intervista per farsi qualche risata, mortifica lo spirito di una Comunità, che per quanto leggera e peccaminosa, mai avrebbe pensato di diver pagare tanto caramente i propri errori in cabina elettorale.

Enjoi, smile, superman, il re delle periferie...e via così, questo bambinone manco tanto sveglio, si è ritrovato a ricoprire un ruolo importante immeritatamente che non si limita a sfregiare come i suoi predecessori, ma ha deciso di lasciare il segno indelebile nei secoli, dell'insulto misto a dabbenaggine che varrà alla città di Avellino, chissà per quanto tempo, l'epiteto di contrada degli stupidotti...!

Come spiegare alla gente, a un salernitano o al napoletano, e agli altri campani che leggono o vedono di questo signore, che non è vero che la Città sia a sua immagine e che quelli come lui, i mercatari, per esempio, che continuano a fare e dire sciocchezze, mentre il pane non arriva in famiglia, o quelli che l'hanno eletto, incapaci finanche di interpretare il senso di un articolo, non traducano la cultura e le tradizioni avellinesi...?

No, non è così, ma se poi ci dobbiamo confrontare con una Morgante o un Pizzuti, perché un Governatore temendo di non farcela alle prossime regionali, si è voluto parare il culo, inserendo nei posti giusti della Sanità, cavallo di battaglia da sempre del suo amico-nemico di Nusco, due persone sulle quali contare per la propria campagna, anche a discapito della povera gente che soffre al Moscati o ai Centri Autismo, per esempio, embè, con chi ve la volete prenderevisto che ancora oggi, De Luca ce lo ritroviamo in testa nei sondaggi...?

Se continuiamo a votare come deficienti, in preda a emozioni e mai a ragionamenti, potremo solo riempire l'intera Campania di gente come il sindaco di Avellino, e se poi berremo ancora e  ancora, l'amaro calice della prevaricazione e del mal governo, ricordate che continuerete a piangervi addosso, come già fate autoassolvendovi per quella triste viltà che vi corrompe l'anima e mortifica lo spirito da sempre..!

RDM

Riceviamo da Maria Antonietta, l'eterna realtà del potere, ignorante e imbroglione,
 
 ... e Trilussa già nel 1930, aveva visto bene...

L'elezzione der Presidente
 
Un giorno tutti quanti l'animali
Sottomessi ar lavoro
Decisero d'elegge' un Presidente
Che je guardasse l'interessi loro.
C'era la Societa de li Majali,
La Societa der Toro,
Er Circolo der Basto e de la Soma,
La Lega indipendente

Fra li Somari residenti a Roma,
C'era la Fratellanza
De li Gatti soriani, de li Cani,
De li Cavalli senza vetturini,
La Lega fra le Vacche, Bovi e affini...
Tutti pijorno parte a l'adunanza.

Un Somarello, che pe' l'ambizzione
De fasse elegge' s'era messo addosso
La pelle d'un leone,
Disse: - Bestie elettore, io so' commosso:
La civirtà, la libbertà, er progresso...


Ecco er vero programma che ciò io,
Ch'è l'istesso der popolo! Per cui
Voterete compatti er nome mio...
 

Defatti venne eletto propio lui.

Er Somaro, contento, fece un rajo,
E allora solo er popolo bestione
S'accorse de lo sbajo
D'ave' pijato un ciuccio p'un leone!


- Miffarolo!... Imbrojone!... Buvattaro!...
- Ho pijato possesso,
- Disse allora er Somaro - e nu' la pianto
Nemmanco si morite d'accidente;


Silenzio! e rispettate er Presidente!


Mariantonietta: era un somaro e voleva sembrare un leone..!

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