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venerdì 13 luglio 2018

Avellino: manca il senso delle Istituzioni e del rispetto delle persone, compresi se stessi...!



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Trovarsi nella fatiscenza dell’Acs non desta scalpore;

tutto quanto è accaduto tra marioliggi e gestioni garibaldine, pare non abbia insegnato nulla, caro Sindaco, lo schifo messo in piedi dai suoi predecessori, Galasso e Foti, ha determinato altrettanto putridume anche ora che i malvagi sono stati esautorati.

Una partecipata dovrebbe nascere per generare economia attraverso il lavoro, un’opera illuminata che la sapienza e l’ingegno di amministratori avveduti mettono a disposizione della Comunità per favorire la crescita riducendo la disoccupazione.

Ma non è così, gente imboscata che non fa niente durante la giornata si aggira per la città o tra le mura ingrigite dall’umidità, di questo mausoleo inutile ricavato da quell’altra fonte di guai e di sperpero che si chiama Carlo Gesualdo.

La vergognosa entrata con una scalinata imponente, genera immediatamente disagio a chiunque, se di sana e robusta costituzione fisica, disperazione a un invalido che voglia chiedere spiegazioni di qualsiasi genere.

Ma gli aciessini hanno immediatamente messo d’accordo tutte e due le categorie:

è inutile andare in uffici vuoti o se mai trovare un’unica persona capace di dirvi di tornare un altro giorno.

Caro Sindaco altro che concertini o feste di piazza, lei dovrà prendere con decisione la situazione tra le mani e farsi un’idea immediata dello spreco che personaggi inutili perpetrano quotidianamente ai danni di tutti noi.

Dobbiamo recuperare certezze;

convincerci che finalmente ci sia un Amministratore che ami la città, non un imbroglione che l’anestetizzi con qualche cantante o luminaria.

Esigiamo serietà e solidità nell’azione governativa, basta con questi mangiapane a tradimento che non fanno un cazzo dalla mattina alla sera:

i privilegi, signor Primo Cittadino, non si fermano alle pensioni d’oro o alle scorte, ma si concretizzano con l’utilizzo abusivo di beni economici e patrimoniali, senza averne donde.

Chi non lavora o non ha un nesso con l’attività operativa per cui riceva lo stipendio, è un truffatore, un rapinatore di spazi, di dignità e soldi pubblici;  

come minimo va rimosso, poi se il caso denunciato penalmente all’Autorità giudiziaria.

RDM


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