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giovedì 28 giugno 2018

Avellino: piccoli "padroncini" crescono, ma non si può scrivere, e fotografare...?



I sacchi della spazzatura abbandonati per strada...!

Le partecipate come l’Acs sembrano vivere di vita propria ormai, nessuno controlla i controllori come dicevamo ieri, e questi signori invece di produrre economia per il Comune, la sperperano senza ritegno, salvo poi lamentarsi se l’azienda verrà chiusa.

Lavorano con calma e disaffezione, qui e là, controllano a seconda, si fermano spesso e volentieri nei bar con l’atteggiamento di chi abbia altro da fare, si riuniscono a chiacchierare nelle auto comunali lasciando il motore in funzione per l’aria condizionata, consumando i propri giorni e i soldi nostri.

Avellino dovrebbe imparare il rispetto, quella forma mentale obnubilata dalla raccomandazione e dall’acquisizione del diritto allo stipendio; 

ma l’amore per quello che la sorte ti ha donato, non c’è, perché fondamentalmente la città soffre di quel male che raccontiamo da tempo.

L’idiozia dello scostumato.

 
Rampa San Modestino occupata dalla sosta selvaggia...!

La birreria Beerbar di Rampa San Modestino, alla base della Chiesa di Santa Rita, ci ha querelato perché abbiamo raccontato quanto fosse maleducato e irrispettoso che le auto della gente che frequenti questo locale, debbano imporre il restringimento della strada a mono corsia.

Avevamo chiesto se fosse vero che il comandante Arvonio così intransigente con i propri sottomessi tanto da licenziarne uno sic et simpliciter, avesse un occhio particolare per i proprietari:

pare, lo ribadiamo, non abbia mai provveduto a liberare la zona, come dimostrano le foto.

Beh, è singolare che questi signori si ritengano diffamati per averli accostati a Michele Arvonio, che almeno dovrebbe sentirsi offeso, però restino indifferenti allo sfregio che nelle serate d’apertura, le auto che presumiamo appartengano alla loro clientela, salvo se non accada contestualmente che gli abitanti della zona organizzino feste e festini, arrecano alla circolazione.

Almeno ora forse, il comandante della Polizia Municipale, così ligio al dovere, vorrà provvedere a regolamentare questa protervia ripetitiva dell’occupazione della strada, sostando selvaggiamente alla faccia di un quartiere fin troppo abusato.

Ma sappiamo che le nostre denunce non lasciano il segno, altrimenti i furgoni della Polizia Penitenziaria sul marciapiede del Tribunale, le auto su quelli che da via Umberto I arrivano a Pianodardine, o l’arroganza dell’elettrauto Iannaccone, avrebbero destato sconcerto, invece al massimo possono produrre una querela che qualifichi perfettamente i personaggi.

Questi signori beerbarini hanno iniziato male la propria attività: 

pretendevano, infatti, che non sostassimo nei pressi della porta d’ingresso del locale, perché spazi riservati alla propria attività commerciale…!

La legge è evidente, in città resta una forma astrusa univoca:

la rispetto se mi serve a perorare un diritto o la sua presunzione, la dileggio se non mi torna utile.

Una nuova sintesi di verità si palesa però, da domenica scorsa, il vento è cambiato e questi signori arrembanti avranno vita corta se vorranno continuare a ritenersi al di sopra delle regole:

qualcuno ha spiegato ai querelatori facili che se fosse archiviato il procedimento o il giudice ritenesse la non sussistenza del fatto, dovranno rispondere del reato di calunnia, con tutto quanto comporti…?

RDM

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