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sabato 5 maggio 2018

Avellino: idiozia e pochezza, il bagaglio di molti candidati...!



Vorremmo sentire le impressioni, o meglio, le emozioni che ormai la gente debba provare nel venire a conoscenza di continue nuove asinerie che si aggiungono e mai si detraggono.

Il sindaco fa della sua esperienza un'analisi positiva, proprio come quando si autodefinisce onesto tre volte e uomo d'altri tempi dalla schiena dritta.

Questa ennesima mortificazione dell'intelligenza e del buon gusto, ci riconduce alle vecchie amministrazioni che da tanti anni vengono caparbiamente riconfermate per una cittadinanza orba, e per questo indegna di qualsiasi speranza di cambiamento.

Comprare gli automezzi per poi lasciarli in rimessa con ingenti spese di manutenzione, e scoprire quasi fosse un evento impensabile, che ogni anno l'Europa imponga il rispetto di sempre più stringenti norme antinquinamento, alle quali i nostri bus non possano più rispondere, sembra un brutto sogno che non sparisce manco da svegli.

Abbiamo assistito alla vergogna, Paolo Foti, della tua ignobile palificazione che ha invaso passaggi per disabili e strade, rendendo impercorribili alcuni marciapiedi e pericolosamente alla mercé dei furti, quasi ogni fabbricato che insiste sul suo percorso.

Un abominio, un incubo, l'atto di abiura di ogni bene mentale che personaggi volgarmente inadatti, hanno partorito in spregio al rispetto della terra che li ha accolti.

Una filovia, pensate, metropolitana leggera per gli amanti dell'effimero disturbato, un orrendo spreco di denaro che non abbiamo, per un mostro abbandonato quasi cinquant'anni fa, liberandoci da una selva di fili, e da quei pali così invadenti che un piccolo centro come il nostro, non aveva mai metabolizzato.

Invece Paolo Foti si appunterà anche questa medaglia come altri candidati a sindaco, che pur essendo parte attiva delle passate e presenti amministrazioni, nulla hanno fatto, se non condividere la spudoratezza del progetto.

E oggi sono di nuovo sul pezzo per rappresentare le undici idee, vedi Cipriano, mai sentito, o Gianluca Festa, non pervenuto.

E il presidente dell'Ordine degli avvocati Fabio Benigni, persona dabbene, certo, ma non avrebbe potuto far sentire la propria voce in questi anni, da un palcoscenico che pur ha una sua dignità...?

Mah, tutti assenti, nella migliore tradizione avellinese cazzistica e strafottente;

ad Avellino parlano e decidono da anni sempre loro, i capobastone che senza averne donde hanno dilapidato, distrutto e subornato il territorio e qualsiasi intelligenza.

Vogliamo ancora questo?

Ma si, ne siamo sicuri, ormai il protocollo si ripete: 

massima indignazione anche di quelli che sono la causa e l'effetto, nuove proposte per riparare i danni da loro provocati, e bocca aperta con saliva colante degli avellidioti in attesa di promessa.

RDM

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