Avellino: Paolo Foti trova sempre i fondi per le stronzate, mai per la povera gente...!

 

Il Teatro è un problema che risolveremo, ha detto Paolo Foti: 

dopo due anni ancora non si conosce l'entità del debito, e questo signore continua a raccontare stronzate?

Il sequestro dei documenti inerenti al tunnel da parte della Procura, è dovuto (?), ha detto sempre lui, Paolo Foti: 

lui è sereno, ma noi no...!

Dobbiamo subire gli errori del passato, ha ricordato Michele Arvonio: 

noi i suoi recenti, invece..!

Sto facendo, come al solito, ci ha raccomandato Teresa Mele, quindi nulla: 

non si vergogna di prendere il nostro denaro ogni mese...?

Senza raccontarveli proprio tutti, questi eroi municipali, ci piacerebbe che chi legge, al di là delle ideologie, le simpatie, le parentele o le amicizie, si rendesse conto dell'inadeguatezza di queste persone in un'attività che non gli competa.

Paolo Foti, ormai è carta conosciuta, rimane tranquillo dall'alto del medagliere olimpionico di avvisi di garanzia, e il comandante Arvonio sta imparando  velocemente la lezione: 

dare la colpa agli altri, sempre, riaggangiandosi agli errori del passato la cui eco, evidentemente, gli é pervenuta a Tufino, mentre faceva il comandante di due o tre vigili...!

Una delle scuse più volgari e idiote che un amministratore possa raccontare, è proprio incolpare chi c'era prima, perché a questo punto, la domanda sorge spontanea, come si dice: 

chi cazzo ve l'ha chiesto di soffrire i problemi generati dagli altri, sapendovi incapaci?

Come mai siete pronti a vendervi  la mamma pur di esser eletti, o a cambiare giacca con le stellette in autostrada, Arvonio, e poi appena raggiunto lo scopo, la fate tanto difficile...?

Vorremmo un irredentismo nostrano che ci liberasse da tanti impostori, che amano solo ed esclusivamente se stessi, e odiano qualunque forma di rispetto e educazione: 

quanto abbiamo subito in questi anni fotiani e prima dal barbaro Pino Galasso o con Tonino Di Nunno, brava persona ma inutile amministratore, avrebbe dovuto creare coscienze autorevoli e determinate, se non fosse per la solita crudele visione del sociale, indissolubilmente legata a una promessa.

RDM