Avellino: un'azione collettiva contro l'amministrazione Paolo Foti...!

Il sindaco Paolo Foti aspetta che Rampa San Modestino diventi come Livorno, solo così potrà indire una bella conferenza stampa con cui pavoneggiarsi...!

Essere gli ultimi in Italia per vivibilità non è il meteorite della pubblicità Buondì Motta, che ci è cascato addosso per uno scontro nell'atmosfera tra asteroidi, ma l'azione manco tanto lenta, che quest'amministrazione di disturbati, ha messo in atto in quattro anni e mezzo.

I ragazzi non sono sicuri a scuola perché il sindaco non riesce a prevedere che ogni anno gli istituti si aprano sempre a fine estate: 

questo ineffabile personaggio onesto tre volte, bravo a organizzare le sue vacanze, è un pò scordarello, e dimentica di controllarne l'agibilità!

Circondato da assessori barzelletta, si sente protetto dalla loro impalpabilità cerebrale, che certo non aiuta.

Insomma errori o superficialità, o peggio, hanno costretto la città in un limbo di incertezza e abusi, che sono spesso confluiti in un coacervo di inadempienze più o meno rilevabili penalmente.

E infatti, il processo che lo vede imputato e qualche decina di avvisi di garanzia, definiscono una situazione aberrante di cui nessun giornale locale o nazionale, scriva.

La polizia municipale gli tiene il sacco uniformandosi a qualche regola non scritta: 

ignorare gli abbruciamenti degli amici in periferia, o i condizionatori appesi ai fabbricati, o ancora, sfrattare qualche raccomandato, per esempio!

Per il resto siamo stufi di fare l'elenco delle astrusità che puntualmente Arvonio non vede dall'alto del suo potere...!

L'amministrazione fotiana ci ha fatto derubare al Gesualdo e all'Acs, per non parlare degli incarichi a ripetizione a questo e a quello: 

Terracciano, Greco, Chiauzzi e tanti altri che non sono addivenuti ad alcun risultato al momento, se non quello di depauperare ulteriormente le casse comunali.

I bilanci falsi ritirati più volte, poi ripresentati, sono la prova di una gestione allegra della cosa pubblica; 

e i contributi a pioggia, le spese per un Natale ignobilmente festeggiato, e la ripetizione delle vecchie multe o delle cartelle, cosiddette, pazze, invece, espressione di espedienti truffaldini per fare cassa.

Insomma una perpetuazione continua di approfittamenti o se vogliamo, di abusi nell'esercizio nel proprio ruolo di conduzione comunale.

L'azione collettiva, impropriamente e incautamente definita con un barbarismo, class action, non sarebbe un'idea peregrina, e anzi potrebbe diventare una svolta per limitare l'assalto alla diligenza, che si instaura appena si presenti un'occasione elettorale.

Qualcuno certamente dirà che non si può fare, perché altrimenti non si candiderebbe più nessuno, e sarebbe un risultato, oltre che sicuramente  incostituzionale : 

le battaglie già vinte non destano interesse nel guerriero, e la norma o gli usi non hanno mai generato progresso.

Tanti sono gli uomini e le donne di legge che ci leggono, fra questi altrettanti e altrettante con il giusto carattere e preparazione giuridica: 

la legge, come sappiamo, va interpretata!

Il diritto, infatti, non è un calcolo matematico, ma la sommatoria tra etica e morale, elevata a libertà dell'individuo, che se non ha appigli di difesa, vive certamente in uno stato d'oppressione...!

RDM