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mercoledì 22 febbraio 2017

Avellino: l'assessore Teresa Mele, distratta smemorata...





Piano di Zona, l’assessore Mele pronta alle dimissioni in nome della trasparenza
Un assessore mai addentro al proprio ruolo!

Arriva sempre in ritardo sui fatti, se ci arriva!

Non sa e non poteva sapere, e così anche questa signora se la scappotta continuamente: 

Angelo morì, ma lei non sapeva che era stato cacciato dal sindaco, non sapeva che viveva, e moriva, all'addiaccio, e né sa chi e quanti siano i bisognosi veri in città.

Suggeriremmo di chiedere all'omonimo (nomen omen)  Carlo Mele, che manco lo sa, ma li conta bene quando bisogna monetizzare...!

Ieri s'è accorta che sotto il suo naso avvengono bandi e aggiudicazioni; 

il noto dipendente di Palazzo Chigi, Raffaele Cantone, mentre ci aggiorna sulle cooperative segnalate dalla sua anti corruzione che vincono appalti da noi, alla faccia della povera Mele, derubrica, che il fratello avvocato, suo di Cantone, sia stato assunto da quell'Alfredo Romeo sotto inchiesta, quale tentato accerchiamento

sì, però dopo che Il Fatto Quotidiano l'ha riportato...!

Come si dice: 'o meglio tene 'a rogna...!

Anche Mele, intanto, minaccia dimissioni che non verranno mai, ovviamente; 

ma dobbiamo dire, che il protagonista assoluto della saga della finzione resta sempre lui, l'insuperabile Paolo Foti, l'inventore della dimissione con ripiego già scritto...

Meraviglioso...!

Ci piacerebbe se qualcuno di questi geni che collezioniamo fra  giunta e  Polizia municipale, ci relazionasse quanto realizzato, cioè fatto, perché il libro dei sogni  ha già molteplici riedizioni.

Ma niente li smuove, continuano senza tema per la propria strada: 


L'immagine può contenere: spazio all'apertol'ultima vergogna l'hanno appena scartocciata al centro di Piazza Libertà.

Un esempio tragicomico della volgarità neuronica di ingegneri, architetti, avvocati, professoroni, graduati senza ritegno: 

un'Avellino in apnea, senza fiato, che aspetta la fine di un incubo e la propria guarigione da un'atavica sudditanza che ci ha tolto spirito e dignità.

RDM

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