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lunedì 27 febbraio 2017

Avellino: la regola sono le contraddizioni...!


La spazzatura in città viene ritirata a tratti, e ovviamente la colpa è smistata qua e là;


i cassonetti, quelli blu della plastica, e solo  quelli,  li svuota un'azienda che non è Irpinia Ambiente: 

la roba cade qua e là, non la si raccoglie e né si lava il contenitore come fanno altrove, molto più civilmente.



Lo Stir è pieno e perciò non può ricevere altro umido, ma se lo allarghiamo


Lo stabilimento di trito vagliatura e imballaggio rifiuti, utilizzato anche per altre zone regionali, spesso e volentieri arriva alla saturazione naturalmente o per esigenza, come nel nostro caso: 

lo sceriffo De Luca decide di ampliare per accogliere ancora rifiuti di comodo da Napoli, Salerno o ogni altra provincia, risolvendo i problemi degli altri (una clientela come cristo comanda, famosa frase deluchina...) creandone di nuovi a noi.

Alle soglie del 2020 (!) sono molteplici gli impianti veramente ecologici con zero impatto ambientale (la digestione anaerobica, utilizzando batteri mesofili per temperature relativamente basse e batteri termofili con quelle alte, per esempio, o il Thor meccanico di cui nessuno parla, utilizzato con ampia soddisfazione in varie città siciliane), ma per accordi sottobanco con aziende o espressioni di  politici che spingono in questa o quella direzione, non si cerca il bene assoluto ma sempre quello relativo…a qualcuno…!


In un marasma spudorato di interessi qua e là, s’inserisce il nostro sempre pronto Carlo Mele, famoso o famigerato, fate un pò voi,  direttore Caritas, con una mano in avanti a prendere e una dietro la schiena per non pagare.

Gli chiediamo a giorni alterni di spiegarci che uso faccia dei contributi, e sono tanti, ma si trincera dietro alla possibilità fiscale di non averne l’obbligo.

Grazie a questa libertà, milioni di euro fra cooperative sociali e cattoliche, oltre all’onnipresente Caritas, non hanno mai una rendicontazione, proprio come l’associazione del sesso sfrenato omosex ripresa dalle Jene, finanziata da Palazzo Chigi attraverso la nota benefattrice di banche, Maria Elena Boschi, l’ex ministro incapace che è stato premiato per aver fatto zero e promesso di lasciare la politica in caso di sconfitta al referendum del 4 dicembre scorso.

Allora la bimba che Mele ha
visto rovistare nei cassonetti dei rifiuti resta solo un espediente per ricordare a chi di dovere di sborsare di più, embè, la povertà avanza a grandi passi e la Caritas che fa?

Ma provvede no…?

Gli Sprar, altra vergognosa invenzione della sinistra che si fa i cazzi propri per lucrare su tutto: 

abiti, telefonini, alloggi, vettovaglie oltre ai contributi che fioccano da tutte le parti, e che questi signori sono lestissimi a prendere.

Lo schifo continua; 

anche quelli che dicono, scrivono o filmano per sostenere i cittadini si nascondono dietro a frasi sempre generiche con le quali si rinnova il triste ritornello gattopardesco del tutti colpevoli, nessuno colpevole…!

E Paolo Foti, parla di accoglienza ma caccia via Angelo, il senzatetto morto al Mercatone, che gli chiedeva aiuto; 

sequestra il Moscati appena s’accorge che potrebbe portare voti al M5S, e condivide la sua incapacità con il comandante della Pm che ci offende in diretta nazionale, mentre si auto assolve per un servizio d’ordine a dir poco disgustoso.

Questa è l’amministrazione di una città simile allo zoo della Disney, posta su uno scivolo sempre più ripido  e maleodorante che sporca e distrugge: 

Acs (un buco da ottocento milioni!);

il Gesualdo, Piazza Libertà che ci prende per cubo, il tunnel, l’Air dimenticata, gli alloggi, i pali dei filobus obsoleti, le auto sui marciapiedi fino a Pianodardine dove si ritirano le raccomandate (?) postali…

Mah, noi tolleriamo tutto, salvo se si è dirigente veronese: 

beh, allora…


RDM

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