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lunedì 6 giugno 2016

Avellino e la sua inedia malata...

Avellino è questo, ma Paolo Foti presenta un documento programmatico...!
Una Città che vive la sua vergognosa amministrazione  senza un sussulto d'orgoglio che la spinga a insorgere e a cacciare questi personaggi, che continuano a sedere  nel consiglio comunale, fingendo una sterile disapprovazione.

De rustica progenie, semper villana fuit, recitavano i latini: chi discende da una stirpe rustica, rimane per sempre un rozzo!

E questi sono i prodotti elettorali che da anni escono dalle urne avellinesi. 

Certo non è colpa loro se poi, li scelgono quali rappresentanti amministrativi;

si propongono, ma la tragedia sta nel fatto che stabiliscano una comunicazione ideologico - culturale tra elettore e eletto.

Quindi se abbiamo lo schifo che troviamo per terra, le strade malridotte, il verde  e i parchi abbandonati, lo dobbiamo a noi stessi che negli anni siamo stati supini alle regole per la perfetta sudditanza che  Ciriaco De Mita studiò e propinò.

Ad oggi, se non ci fosse l'ultima spiaggia che rappresenta la Procura della Repubblica, non ci resterebbe che emigrare.


Sopportare ulteriormente un sindaco che non si renda conto della propria situazione penale pesantissima, che continui imperterrito con la solita quotidianità delle prebende,  e gli arzigogoli nei bilanci, o i suoi documenti propositivi, che a tre anni dalla sua entrata in scena, vengono presentati alla cittadinanza, è ormai osceno.

Quali scienti farneticazioni, quale assenza fisica e cerebrale dai problemi del territorio, possono permettere ad un personaggio così impropriamente seduto sullo scranno più alto nell'assise di Palazzo di Città, di continuare la propria opera distruttiva e offensiva?

www.orsettodigimmi.blogspot.it

Pensare di programmare la realizzazione dell'ennesimo libro dei sogni, lasciando al palo le problematiche di tutti i giorni, è criminale, anche in funzione di una situazione ormai incancrenita che Ministero dell'Interno, Prefettura e Procura stanno vagliando.

RDM

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