Giornale d'informazione e commento di quanto accada sul territorio avellinese.

martedì 10 maggio 2016

Avellino e la legalità...




Ieri l'ex magistrato Raffaele Cantone, stipendiato da Matteo Renzi,  girando l'Italia per chiacchierare con la gente e rappresentarsi sugli schermi,  in verità palcoscenici, si è trovato ad Avellino per raccontarci le solite banalità sulla legalità, senza mai dire che cosa abbia realizzato di grande.

Presidente dell'Autorità Anticorruzione non ci ha saputo spiegare, per esempio,  quanti fossero stati i visitatori all'Expo di Milano, nè gli introiti, nè tantomeno le spese.

Ormai dobbiamo abituarci a questo nuovo metodo di conservazione della Cosa Pubblica: dire tante stronzate e tirare avanti.

In città infatti l'immagine e l'irrealtà si scontrano vittoriose con il certo: il sindaco Paolo Foti, il re del presenzialismo più becero, era lì ad ascoltare all'auditorium della Banca dell'Emilia Romagna.

www.orsettodigimmi.blogspot.it

In prima fila, gambe stese come sul divano di casa, con il suo bagaglio di (pare siano diventati otto) avvisi di garanzia, attento ai bla bla sulla legalità.

Il reclamizzante del governo, ha iniziato quella campagna elettorale che continuerà con i banchetti e le altre amenità immaginate dal ragazzotto di Rignano sull'Arno.

I giovani imprenditori, cioè i figli di qualcuno, non certo tali per capacità particolari, un'Istituto scolastico e la nota associazione Libera di don Ciotti, gli organizzatori...ma che pensiero!

Ad Avellino l'associazione è famosa per essersi insediata in beni della camorra che la moglie del referente Marco Cillo, oggi assessore alla trasparenza al Comune di Avellino,  ha provveduto a riattare...!

La democratica e santa ispirazione del Don, non lo ha fermato davanti alla defenestrazione con un sms (!), di Franco La Torre, figlio di Pio, ucciso dalla mafia nell'82, ispiratore di Libera, della quale faceva parte quale componente dell'ufficio di presidenza.

Il povero Franco La Torre, si era permesso di sollevare questioni imbarazzanti circa la mancata comprensione di Mafia Capitale o il caso del presidente di Confindustria Sicilia a Palermo finito sott'inchiesta per i rapporti con Cosa Nostra, intanto che il giudice Silvana Saguto veniva indagata per i beni confiscati.

Beh, conosciamo bene le astuzie e gli odi del clero, non fosse altro per quanto stiamo seguendo al Vaticano o le morti nel convento dei Frati Francescani  dell'Immacolata a Frigento, o ancora per la storia degli alberghi a Roma; 

la regola è, infatti, mentire, mentire e ancora mentire, per poi ritrattare perché quanto detto è stato estrapolato dal contesto o il giornalista s'è inventato ogni cosa...!

RDM



Nessun commento:

Posta un commento