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giovedì 14 aprile 2016

Avellino ridotta all'ombra di se stessa per un sindaco da barzelletta...

Un sindaco inverecondo, aggiunge scempio su scempio, e gli avellinesi...zitti...!
Su "Il Mattino" di ieri, l'ex presidente del consiglio comunale Gengaro, si è espresso duramente sull'operato della giunta Foti che ha riproposto in Regione la richiesta di rendere ininfluente paesagisticamente il Rio San Francesco.

Come abbiamo già scritto, se Caldoro bocciò la richiesta per evitare nuove speculazioni edilizie alla faccia della salvaguardia ambientale, l'esimio Vincenzo De Luca ha subito appoggiato le esigenze del Pd avellinese, intento a premiare i suoi grandi elettori, rendendo vano ogni rispetto del territorio.

Il prode Antonio Gengaro ha accostato Foti allo storico sindaco Angelo Scalpati, erano gli anni '70, che in una sola notte rilasciò le licenze edilizie a mazzi, tanto che la cementificazione selvaggia che ne scaturì, la subiamo ancora oggi.

Non di meno diremmo, sono state le ingiurie al buon senso ed alla città che ha regalato la giunta Di Nunno, alla quale lui apparteneva e che rappresentava quale alter ego di un Tonino Di Nunno appannato.

Il Tunnel, la cosiddetta metropolitana leggera, la filovia di antico retaggio, il Corso Vittorio Emanuele, e via così, sono le astrusità che, partite dai sogni o forse incubi, di Antonio Di Nunno, sono passate tranquillamente per Galasso fino a Foti.


La matrice è sempre la stessa: figli tutti agli stessi padri, hanno provveduto a rovinare territorio e coscienze, quelle stesse che a fronte di evidentissime storture, da 50 anni continuano a servire i propri padroni.


www.orsettodigimmi.blogspot.it

Ed oggi ci godiamo i pali che chiudono marciapiedi e creano insicurezza ai condomini, e che determineranno una ragnatela antiestetica e di impatto ambientale, con i cavi elettrici aerei che percorreranno ogni spazio.

Ovviamente il nostro sindaco va per la sua strada; 

embè, una volta presi voti e scranno, i cittadini non devono avere più alcuna dignità decisionale, come ha detto anche il nuovo capogruppo Enza Ambrosone, detta anche la quaglia dell'Udc.

L'amministrazione è roba per grandi;

gli avellinesi, piccoli individui ininfluenti, dovranno subire ogni decisione, fintanto che non accada qualcosa d'importante giuridicamente, e queste "macchiette" finalmente vadano a casa: propria o circondariale, non è importante.

RDM

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