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sabato 30 aprile 2016

Avellino: la città decresce, ma gli avellinesi godono...


Piazza Libertà

Non è facile imparare a giudicare la bellezza;

certo secondo alcuni canoni valutativi inconfutabili, quali possano essere gli spazi fruibili, il verde, le panche o alberi di largo fusto che generino ombra nei periodi estivi ai quali eravamo abituati, quello che riscontriamo non ci pare si attagli perfettamente alle esigenze di una città adusa ad un luogo d'incontro attrattivo e non certo repulsivo.

La messa in opera della 


pavimentazione, non a regola d'arte per gli evidenti accoppiamenti approssimati e il continuo utilizzo di cemento bianco per chiudere l'incredibile mole di lesioni, va di pari passo con le scelte progettuali al servizio di un gusto a dir poco opinabile.

Ma il gusto come dicevano i latini, non può essere criticato;

esso fa parte del bagaglio culturale e genetico dell'individuo che però si manifesta con le sue scelte quale portatore della storia di una comunità.

E se questa non si riconosce in quello che architetti di scuola contadina hanno pensato per essa, val pure la pena di ribellarsi.

Purtroppo questo capoluogo insano ha già da tempo abdicato al suo ruolo di punto di riferimento per i continui attacchi all'intelligenza dai suoi amministratori: il tunnel, la piazza, ma se vogliamo essere esaustivi nella descrizione del disturbo neurovegetativo che ormai ci condiziona, il ritorno alla filovia degli anni cinquanta...!

Dodici anni di vergogna, partita dai tempi di Di Nunno, ha visto il suo consolidamento tra Galasso e manco a dirlo, Paolo Foti.

Mezzi già obsoleti dormono da anni nei capannoni, e sono 11, aumentando di giorno in giorno la propria fatiscenza;

epperò, che fa Paolo Foti?

S'intestardisce nell'errore, e alla Totò pensa: voglio vedere questo stupido dove vuole arrivare...

www.orsettodigimmi.blogspot.it

Per cui parte con la palificazione selvaggia, e senza rispetto e ritegno per la città, occupa marciapiedi e distrugge scivoli per invalidi, creando seri problemi di sicurezza ai cittadini.

Ormai il sindaco intemperante ci ha stremati con le sue invenzioni: le giostre a piazza della Resistenza che girano sui balconi della gente lasciandola insonne per un mese intero, i pulman  diventano un incubo per l'utenza anziana che deve sopportare la scalata di una salita alla Coppi per raggiungerli, un finto parco "Gesualdo" inserito tra i fabbricati di un quartiere abbandonato e per questo ancor più penalizzato da giornate indescrivibili di ordinaria pazzia musicale con inquinamento acustico ed ambientale da manicomio.

Per finire, finalmente il cittadino si scontra nuovamente con  Assoservizi che ritornato alla carica per le sue vittorie giudiziarie, sta ingiungendo cartelle di pagamento illegittime senza alcun riscontro reale, così, tanto per fare cassa...!

Abbiamo ormai abbandonato ogni aspettativa di giustizia o di raziocinio da questa amministrazione incapace di governare e autogestirsi: riponiamo nella Procura di Avellino le nostre aspettative al lumicino.

RDM

1 commento:

  1. C’è la bellezza della forma, del disegno, dell’architettura, delle arti, del paesaggio, delle piccole cose, delle grandi opere, delle idee, della scienza, della tecnologia, della voce, del pensiero.

    C’è la bellezza della conoscenza e la bellezza dell’esistenza. Sediamoci un momento per capire, che seduti si pensa meglio, si mangia meglio, si discute meglio, si progetta meglio, si piani ca meglio il futuro. Seduti ci si comprende meglio. Quanta bellezza nella oritura dei ciliegi, nella straordinaria delicatezza di un albero spoglio che si staglia contro il cielo, nei colori che precedono l’imbrunire. Possiamo trovare bellezza in un gesto aggraziato, nella pulizia, nell’ordine, nella sollecitudine, nella correttezza, nella gentilezza, nell’autenticità, ma senza la partecipazione vitale ogni cosa cessa di essere bella, perde il suo signi cato.

    Per noi questa è la vera bellezza: la capacità di conservare un approccio sensibile verso ciò che ci circonda, è il trovarsi reattivi sia al bello che al brutto. Nello scegliere un design, una funzione, un accostamento di materiali e di colori, che accoglieranno tanti momenti della vita di altri ci poniamo con partecipazione, competenza e attenzione.

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