Giornale d'informazione e commento di quanto accada sul territorio avellinese.

mercoledì 20 aprile 2016

Avellino e la tristezza delle sue campagne elettorali...



La faccenda incomincia a evolversi, i vari gruppi si muovono per giocare le proprie carte, ma come sappiamo, ad Avellino, luogo ameno e senza spiritualità, gira e rigira, il risultato è sempre lo stesso: bisogna fare i conti con i due mammasantissima, per il resto solo briciole.

Ah si, i discorsi sul momento favorevole, il Pd è lacerato, non c’è più il capo di riferimento: tutto sarebbe abbastanza vero se non fossimo in questa città malata, senza dignità, o con la schiena dritta come quella di Paolo Foti.

Il problema siamo noi, signori, gli elettori che atavicamente si fanno portare per mano senza un sussulto d’orgoglio.

Migliaia di raccomandati occupano la sanità e gli enti pubblici;

non hanno il coraggio di scrollarsi di dosso questo macigno ereditato da una inconsistenza culturale fondata sul servilismo, ammettendo la propria inferiorità caratteriale, pur di ottenere: assolutamente privi di qualsiasi decenza.

 www.orsettodigimmi.blogspot.it

Ora i figli ed i nipoti di questo squallore si trovano a ricoprire ogni ordine di posto, ed è con loro che bisogna fare i conti;

sono i questuanti che fanno la spola tra Nusco e Montefalcione, arrogandosi ruoli mutuati dall’esclusività più o meno vera, del rapporto che li rende euforici, come i ragazzini che si fanno firmare gli autografi dagli idoli che si sono creati da soli.

Ci sono stati anche dei comprimari come Peppino Gargani o Gerardo Bianco, ai quali oggi qualche sognatore vorrebbe riferirsi pensando ad un’intuizione geniale;

ma questi ancora oggi restano succubi dei padroni di sempre che gli hanno reso la vita la succursale di un sogno a metà.


Quindi tutti mentono mentre si muovono su tanti tavoli, come hanno imparato facendo parte di quel turpe mercimonio di promesse ed inganni che li ha tristemente coinvolti negli anni.

Ed ora, mentre in città si continua imperterriti a distruggere, offendere e menomare con una Piazza della Libertà oscena, il tunnel di nuovo senza speranza, la palificazione orrenda di una filovia che solo menti sottosviluppate potevano partorire e una Polizia Municipale che si muove senza un progetto ma con obiettivi inconfessabili, il principe di Palazzo di Città, l’onesto tre volte Paolo Foti, pensa a ricandidarsi.

Senza ritegno, con la sicumera dell’idiota, mentre i suoi azzeccati sodali di partito gli rispondono che questa volta dovrà partecipare alla primarie, quelle stesse che appena iniziate, tre anni fa, mortificarono, ma nemmeno tanto visto il risultato, il popolo elettore di cui sopra.

Non c’è che dire, siamo proprio noi, gli avellinesi…!

RDM




Nessun commento:

Posta un commento