Trovarsi in una
situazione difficile, con i vigili urbani che ti pressano per farti spostare, e’
la normalità in una tranquilla giornata di primavera.
Accorgersi di essere
stupidamente discriminati, fa la differenza.
In questa città d’oltretomba,
dove qualsiasi spunto di vitalità o iniziativa vengono prontamente
ridimensionate per la burocrazia e la chiusura di un’amministrazione “fluida”
direbbe il nostro assessore Ruberto, campione dell’inutilità fatta tavolo da
riunione, anche il normale scorrere della giornata crea disagio e disappunto.
Vedere una
pattuglia in panda della Polizia Municipale, irrigidirsi con gli avellinesi che si
fermano con l’auto, anche per un
attimo, e fare finta di nulla con la stilo della Polizia Penitenziaria,
bellamente parcheggiata sul marciapiede del Tribunale, fa incazzare, per usare
un francesismo.
La risposta
idiota del vigile interpellato per spiegazioni, che si appellava all’esigenza
lavorativa dei secondini, lascerebbe perplessi in una città normale...scoraggiati
nella nostra sgarrupata Avellino.
Ricapitolo per il
Comandante Cuccumile:
le pattuglie (4) continuano
le loro piacevoli soste al Corso ed ai
bar, le strade limitrofe “godono” della sosta selvaggia che interessa e non, a
secondo delle pulsioni e si accerchiano dei poveri cani che dormono su un’aiuola
con uno spiegamento di forze da cartone animato.
Non so se ridere
o piangere, il fatto è che come si dice nei paesi irpini in latino volgare: …“tu
cu mico l’hai, e crai spusi”….
RdM
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