Giornale d'informazione e commento di quanto accada sul territorio avellinese. Acquisto libri con e-mail: jki74@libero.it

mercoledì 12 novembre 2025

Avellino: siamo il capoluogo delle truffe..?

 

La recente inchiesta sulle presunte truffe assicurative scoperte a Lauro rappresenta, secondo molti osservatori locali, l’ennesimo segnale di una deriva etico-istituzionale che interessa da anni vaste aree della provincia. 

Il quadro che emerge dalle indagini non riguarda solo singoli episodi di illecito, ma sembrerebbe includere un contesto più ampio in cui rapporti personali, interessi particolari e gestione del potere rischiano di sovrapporsi all’esercizio corretto delle funzioni pubbliche.

In questo scenario si inserisce anche il procedimento che coinvolge l’ex sindaco di Avellino, Gianluca Festa, al centro di una delle vicende giudiziarie più discusse degli ultimi mesi.

Secondo l’ipotesi accusatoria formulata dalla Procura, Festa avrebbe organizzato e diretto un sistema corruttivo esteso, che vede coinvolte almeno ventisette persone. 

Un impianto che gli inquirenti definiscono riconducibile a una vera e propria associazione per delinquere, finalizzata – a vario titolo – alla gestione irregolare di rapporti, favori e appalti.

Nonostante la gravità delle contestazioni, l’ex primo cittadino ha continuato a mostrarsi attivo e sorridente sui propri profili social. 

Ogni mattina partecipa al dibattito pubblico, condividendo momenti della propria quotidianità, commenti sulle attività politiche e perfino consigli pratici, come la scelta delle gomme per la propria auto. 

Pippo, dopo la seconda operazione, ha urgenza di un aiuto economico..!

Un’immagine pubblica serena, a tratti persino spavalda, che contrasta con il peso della vicenda giudiziaria in corso.

Parallelamente, prosegue anche la discussione sulle prossime elezioni regionali. 

Festa, secondo quanto da lui stesso dichiarato, sarebbe pronto a rientrare in gioco con il sostegno di movimenti e partiti che, pur coinvolti anch’essi in vicende giudiziarie o comunque oggetto di contestazioni politiche, non sembrano porre come prioritaria la questione etica nella selezione della classe dirigente. 

Augusta Montaruli, condannata a un anno e quattro mesi di reclusione, partecipa alla commissione parlamentare Rai contro Ranucci.

Una scelta che riapre un interrogativo cruciale: quale credibilità può conservare un’istituzione se coloro che la rappresentano sono, a vario titolo, indagati, imputati o condannati?

Se le accuse e le ricostruzioni degli inquirenti saranno confermate nei prossimi passaggi giudiziari, ci si troverebbe di fronte non a episodi isolati, ma all’ennesimo segnale di un indebolimento sistemico dello Stato di diritto nel territorio. 

Un rischio che va oltre la cronaca giudiziaria e che riguarda direttamente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

In attesa degli sviluppi processuali, resta una certezza: la vicenda di Lauro e il caso Festa rappresentano un banco di prova non soltanto per la giustizia, ma per l’intera comunità politica e civile della provincia.

RDM

Nessun commento:

Posta un commento