Laura Nargi il nove luglio del 2013, entrò in consiglio comunale nelle file del Partito Democratico, lo stesso che oggi accusa chiedendo ragione ad Antonio Gengaro, del fallimento Alto Calore o del commissariamento del Comune di Monteforte.
La commistione negli affari di Gianluca Festa come si evince dalle intecettazioni audiovisive, è un fatto, niente è rimasto opinabile da dover attendere una sentenza.
Da questa signora ascoltiamo da tempo, solo fandonie che la qualificano per una bugiarda seriale in ogni attività, e la sua passione smodata per l'ex grande capo, come amavano chiamarlo i questuanti che hanno beneficiato fino all'ultimo, fosse solo col proprio silenzio, l'ha coinvolta anima e corpo.
Il disagio che Nargi ha provocato per un'intera estate al Centro Storico, rimarrà nei libri di storia di questa squallida città di raccomandati.
Vedere i candidati in rappresentanza delle tre liste Laura c'è, la sera dello spoglio, nei circuiti televisivi, difendere a spada tratta Laura Nargi, destava una grande tristezza, ancor più avvalorata dal fatto che erano perfino dei giuristi.
Allora, ci chiediamo, che fine abbia fatto ogni dirittura nel paesotto capoluogo, lo spirito clientelare che ha favorito questi personaggi negli anni festiani, gli ha fatto dimenticare morale e dignità, almeno professionale.
Quella dignità che hanno nominato nel momento del giuramento dinanzi al Presidente del Tribunale, insieme alla funzione sociale della professione che avrebbero intrepreso, è messa da parte per un piatto di lenticchie.
Deridono la giustizia, e speculano su comportamenti deprecabili pur di ottenere.
La verità sta nell'insano credo macchiavellico, del fine a ogni costo, che accomuna gli ottantotto candidati oltre a qualche migliaio di elettori.
Un elettorato marcio, ha premiato un'attività criminale perpetrata per ben cinque anni, e con la volontà dichiatata di voler continuare:qual è il diritto al suffragio di tanta ipocrita demenza..?
RDM
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