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lunedì 20 maggio 2024

Avellino: Laura Nargi, come Festa, crede nell'arroganza del pensiero...!

Rino Genovese..!

Sono autonoma, guiderò la mia città, sarò il primo sindaco donna di Avellino..!

La giurista, così si è presentata, ha chiesto ai suoi avvocati, il significato del riesame, poi ha visto tra le carte che non c'è addebito, quindi noi ci chiediamo le ragioni per cui la Procura non abbia archiviato, chiesto scusa e inviato dei fiori alla reginetta..!

E continua nelle farneticazioni, non andrò a processo...sarò il sindaco...la gente mi ama..!

Il delirio di una poveretta che non sa quel che dice, con un ritardo difficile da sradicare, nella comprensione della propria situazione, ampiamente compromessa dal punto di vista penale.

È sempre lei, la giurista di cui sopra, che ci spiega d'essersi candidata perché il Procuratore Airoma ha asserito che lo poteva fare.

Il preposto all'Ufficio del Pubblico Ministero, Domenico Airoma, ha solo citato la legge che consente agli indagati, di candidarsi, perfino Giangitiello avrebbe potuto farlo, nonostante sia agli arresti.

La politica di oggi e specialmente il caso Nargi, soffre di una carenza d'opportunità che prescinde da un'assoluzione o condanna.

Quel che conta è che questa signora dovrebbe rispettare l'istituzione che vorrebbe rappresentare, invece l'offende e ne abusa, proponendosi a una carica importante e rappresentativa.

     L'amministrazione che si ripropone in Laura c'è..!

La città soffrirebbe oltremodo, ancor più di quanto non facciano gli episodi di mala gestio: 

i concorsi pubblici richiedono la presentazione del casellario e dei carichi pendenti, e la signora delle rose non potrebbe parteciparvi, mentre alle elezioni tutto è concesso, e non si capiscono le ragioni.

Certo, come faceva Giangitiello, anche Laura c'è, il nuovo sindaco di Avellino, come si professa, prende sottogamba la propria situazione che alle prime ore di ogni mattino, potrebbe precitare con un arresto.

Intanto, qualche sondaggio che gira in queste ore, vero o falso che sia, dà al ballottaggio Genovese e Gengaro, con un paio di punti a favore del primo.

Due sole liste rappresentano il sentire avellinese, il resto è puro spettacolo, e i candidati che seguono Nargi, evidentemente non credono nelle istituzioni che vorrebbero rappresentare.

Nessun essere pensante, affiderebbe il figlio a un indagato per pedofilia, invece a una accusata di associazione a delinquere, la magica tifoseria presta fiducia perché ne sa più della Procura, anche senza aver ascoltato intercettazioni o letto documenti...!

RDM

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