In città non ha destato alcuna meraviglia l'arresto di Giangi, tutti se l'aspettavano e ancor più, la tifoseria, ben conscia dello schifo prodotto da un'amministrazione strabica.
Gli appassionati di Gianluca, il sindaco che dava voce alle voglie nascoste e inconfessabili, sono diventati gli armigeri pronti a difenderlo anche dinanzi alle evidenze.
E questo lo rendeva ancora più veemente, un immortale che si autogenerava dai silenzi che provocava con le proprie prevaricazioni, sempre più invasive.
Spulciando fra i nominativi della lista di Laura Nargi, l'ancella che si é sempre spesa per il proprio benefattore politico, e forse anche di altro, ci accorgiamo che é gente che ha goduto di favoritismi che si sono materializzati durante le feste tanto osannate, o quelle serate al Centro Storico, all'insegna del liberismo più sfrenato.
Gli idioti, invece, sono la razza peggiore, rappresentano la parte della società che non avrebbe diritto al suffragio, perché incapaci di un pensiero o di una valutazione dei fatti.
Questo signore in fascia tricolore, arrogante e supponente, chiamava rosicatore chiunque lo criticasse, definizione ripresa dai decerebrati che gli hanno mantenuto il sacco finora.
Ha espresso una predisposizione alle dinamiche criminali, di tutto riguardo, tentando di distruggere il disco rigido del computer comunale e una bonifica ambientale, con tecnici del settore, per disattivare le cimici nascoste dai Carabinieri.
Un'amministrazione tanto opaca quanto volgare, di miserabili pronti a votare il peggio, pur di asseverare pedissequamente, ordini di scuderia anche illegittimi.
Lo scorso novembre la giunta deliberò un illecito affidamento all'Its Ermete di D'Agostino, di un piano del Samantha Della Porta, ma lo scorso lunedì, a poche ora dall'arrivo del Commissario prefettizio, l'ineffabile vice sindaco, dopo aver reso operativa quella delibera qualche giorno prima, ne comunicava l'annullamento.
Beh, certo, una giunta ondivaga, per essere buoni, o impaurita finalmente, da una Procura arrembante, capace di far sparire quella fastidiosa quanto miserabile sicumera, nell'emettere delibere ma evitandone la pubblicazione, per evitare qualsiasi rantolo dell'opposizione.
RDM
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