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martedì 24 aprile 2018

Avellino: chissà se i candidati delle liste capiscano di essere solo fravaglia...!


 

Le novità in questa triste, lugubre e idiota città, quasi sempre coincidono con la consuetudine;

niente è veramente nuovo perché tutto appartiene al già visto che i francesi amano menzionare, e la mancanza atavica di fantasia non è un'invenzione, basti tornare indietro con la memoria, a come sorgessero attività commerciali per una estrema e ridicola forma emulativa.

Le palestre, i negozi di scarpe, poi quelli sportivi o d'abbigliamento, fino ad arrivare ai bar dei giorni nostri.

Quindi perché meravigliarci se torna alla ribalta Nicola Mancino, oggi che ha superato un primo grado per falsa testimonianza in un processo per mafia, in cui c'è stata una sentenza che qualche giornalista giudiziario ritenga edulcorata?

Mancino, l'altro grande vecchio capobastone, controlla il Pd avellinese, e colpevole della scelta Paolo Foti, che qualcuno tenta di derubricare deluchina, ma conoscendo il soggetto, chi gli avrebbe dato tanto credito da annullare le primarie già iniziate?

Questo signore, tanto per non andare lontano, era appena accaduto il sisma dell'80, volle il Mercatone, una spesa folle per un'opera nata male e finita peggio, forse perché se non si spende non si guadagna, e in quegli ottanta miliardi di lire, di sangue irpino, trovò molto interesse il Gerardo Bilotta demitiano, oggi indagato per associazione a delinquere.

Inoltre mai abbiamo saputo chi avesse partecipato a una riunione in un capannone di Antonio Sibilia, sempre post terremoto, con la ditta Volani fornitrice dei prefabricati avellinesi: 

operazione di grande pasticceria passata in cavalleria...!

Quindi parafrasando Michele Gubitosa che ha voluto apparentare i candidati di lista privi di ogni possibilità, a quelli che si prestano nei lavori di commercializzazione nati negli Usa, che facevano guadagnare i dirigenti dai risultati dei sottoposti, ci chiediamo quanti di questi riempitori di lista, capiscono che non hanno futuro politico?

Infatti di utili idioti ce ne sono tanti, chissà se si sentano tali;

qualcuno è stato ripagato con un posticino qui e là, come gli addetti stampa comunali di Galasso, premiati per i trenta voti ottenuti.

Ma va così, basta mettersi d'accordo prima, e assicurarsi che il capobastone sia quello giusto.

Gianluca Festa, per esempio, altro candidato a sindaco di vecchia data, dopo aver detto peste e corna di Ciriaco De Mita, eccolo che cerca di fare un accordo con il nuscano, sperando almeno di ottenere una prebenda.

Ah, cari cittadini, preparatevi, arrivano alla grande le stronzate di Mai Più del piccolo grande comunicatore, Luca per tutti, che dopo aver sfregiato il Teatro e le attese dei suoi elettori, si propone a miracol mostrare ossigenandoci con il suo pensiero geniale.

Sono fatti così, è più forte di loro, si cibano di bugie che nuotano nella propria incompetenza, spacciata per sapienza.

Un delirio pari a quello di Paolo Foti e il suo vice, la nobile Maria Elena Iaverone, specialista in bilanci bocciati, volgarmente denominati falsi, che ci lasceranno la programmazione di tutto quanto si dovrà fare in un'altra vita: 

peccato che sia pari pari, il programma elettorale di cinque anni fa.

E mentre cercano di schivare il commissariamento, si organizzano perché, dice Paolone, il nuovo sindaco non trovi difficoltà e problemi irrisolti...!

Che caro, sembra crederci mentre dice puttanate a iosa, è serio durante l'intervista menzognera;

è così bravo a mentire, che la domanda, come si dice, sorge spontanea: 

ma sì fesso o vero o ci fai...?

RDM

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