Avellino: spazzatura per strada, mentre l'assessore Augusto Penna si crogiolava nella sua dolce inedia...

 
Bravo Penna, appena due giorni fa col cappottino e il cappellino, tutto impettito, raccontava a telecamere e taccuini, quanto fosse stato meraviglioso il suo intervento: 

dopo trent'anni parte la messa in sicurezza dei silos Isochimica...

E chi è più capace di me?

Sono appena   arrivato, ci ha fatto capire, e ecco che metto tutto a posto, come ho risolto con la neve che è riuscita a bloccare la città dopo appena qualche centimetro di manto bianco sulle strade.

E stamattina come per incanto ecco di nuovo il blocco di Irpinia Ambiente che ha lasciato la città sotto una coltre, questa volta, di spazzatura.

Come prima, più di prima, recitava una canzone di tanti anni fa, e noi abituati a vivere costantemente l'emergenza, faremo finta di niente.

Vorremmo chiedere al sindaco (?) dalla schiena dritta..., se anche questo assessore l'ha scovato con i punti dell'Ipercoop, perchè tra Mele, Tomasone o Gambardella, per non parlare del sommo Iannaccone, sembrano tanti bambolotti imbambolati, così per dirla alla sceriffo di Salerno.

Teresa Mele, l'avvocato che querela chiunque le imputi qualcosa, assessore alle politiche sociali, assente ingiustificata, si è accorta dei senzatetto dai giornali che riportavano la morte di Angelo.

Ugo Tomasone, assessore all'urbanistica, parla di sviluppo verde e di alberi che segneranno la continuità con il passato, mentre discariche a cielo aperto fanno sfoggio dell'ignavia di questo signore in ogni aiuola, in ogni spazio verde.

Beh, di Gambardella che dire, assessore alla cultura che ancora non ha compreso appieno il significato del proprio ruolo, si barcamena qua e là: 

batta un colpo, e capiremo che esiste.

Arturo Iannaccone, non pervenuto, così tanto per mettere un velo pietoso su una figura barbina mondiale che fra qualche mese, o prima, sarà dimenticata dai labili avellinesi.

Però, per fortuna, l'amministrazione c'è;

"Chi  fraveca e sfraveca, non perde mai tiempo."...!

ogni due o tre giorni, infatti, il camioncino con il bitume ripassa per Rampa San Modestino, e anzi, in onore del Santo Patrono che sarà festeggiato martedì prossimo, ha riposizionato l'inerte a freddo nelle buche che, insieme alla pavimentazione e agli allagamenti, fanno parte oramai, dell'attrazione locale.

Una città di dementi che si ciba delle proprie carni;

chissà se ne usciremo, ma visto l'andazzo, tristi nubi s'addensano all'orizzonte...!

RDM