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Anche oggi la quotidianità
malata di questa città ha fatto il proprio corso, tutto procede come i furbetti
gradiscono.
Le strade sono sempre
più fatiscenti, il verde è una discarica e gli spazi pubblici hanno ancora un “padrone”.
Gli amici degli amici controllano
il patrimonio comunale con coperative o associazioni e i tributi vengono dati
in gestione, facendoci spendere il 34% da regalare ad una società esterna, perché
i tanti, troppi dipendenti, possano riposare.
L’Isochimica,
nonostante gli avvisi di garanzia, continua a vedere silos arrugginiti, magari
pieni di materiali nocivi, senza alcuna protezione che possa evitare, in caso
di cedimento delle pareti o dei sostegni, il diffondersi nell’aria dei rifiuti
tossici contenuti all’interno.
E ancora, i parcheggi
sui marciapiede, sui dossi, in spazi con divieti, in doppia o triplice fila, in
strettoie, agli incroci…e chi più ne ha…
Ma tutto questo non
smuove minimamente il sistema nervoso del caro sindaco Foti;
lui continua con le
comparsate qui e la, il caffè, la chiacchera, un fine settimana fuori porta e
via così…
Allora cari
concittadini, pagheremo le prossime cartelle esattoriali sbagliate con il
nostro tempo da spendere agli sportelli di chi ne ha colpa.
Senza dignità dovremo
chiedere per favore, con umiltà ci prostreremo davanti ai carnefici che oltre a
lucrare un 34% oltraggioso, ci tratteranno con disprezzo, perché noi siamo una
razza infame, degna d’essere bastonata: noi siamo…utenti…
Questa è la condizione
di Avellino, queste le nostre.
Siamo l’utile idiota di
leniniana memoria, serviamo a pagare le tasse che altri si spartiranno ed a
fare numero per rendere sempre più pieni di sé amministratori incapaci o
infedeli.
RDM
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