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La vita del volontario,
quello vero, quello che oltre ad investire tempo, sudore, soldi e lacrime,
nella missione che ha voluto, si sobbarca una croce quotidiana di estremo
dolore, non è per tutti.
Amare gli animali è un
dramma, specialmente in questa città dotata di un’amministrazione fatua che non
capisce, che non stima.
Ad Avellino bisogna
essere dei furbi per godere dell’apprezzamento degli altri, è determinante
inventarsi costantemente qualche finta operazione da retribuire e viaggiare
come quei colorati questuanti con il doppio cappello.
La mendicità è il
valore aggiunto con cui fare cassa: chiedere, mi disse il padre di un nostro
politico, è una grande virtù, anzi, continuò, bisogna diffidare di chi non lo
fa, significa che è autonomo, che non si può condizionare.
Allora si premino gli accattoni,
sono affidabili, punire chi non lo è.
Maria, Angelida, Maria Antonietta, e voi tutti che state piangendo Thelma, la
cagnolina dallo sguardo umano, appena spirata, non avete futuro in questa
misera cittadina, nessuno capisce quale sia la vostra “patologia”, voi siete
certamente disturbati per avere un cuore gonfio ed un groppo alla gola.
Gli occhi languidi di
una cagnetta che vi ha amato e che voi avete accudito con l’amore che pervade
solo animi grandi, si sono chiusi per sempre, pur entrando prepotentemente nelle
infinite caselle delle vostre anime
lacerate da tanta sofferenza, dai tanti lutti che speravate si fossero annullati con
Bellina che ha preferito il suo Paradiso.
Tutto questo è una
passione di dolore tristemente risaputa, e voi che non sapete mai farvene una
ragione, sappiate che Cristo vi sarà riconoscente per ognuno dei vostri
indifesi, per ognuno di questi bimbi a quattro zampe che da lassù vi guardano
scodinzolando ancora una volta, ringraziandovi con quel mugolio che già
conoscete.
RDM
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