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lunedì 29 dicembre 2014

Avellino: la Digos sul sagrato del Rosario per chi ama gli animali...(?)


L’iniziativa di domenica mattina da parte dei volontari amanti degli animali, davanti alla Chiesa del Rosario di Corso Vittorio Emanuele, ha dato molto fastidio.

Come al solito, Avellino non ama chi scuote l’equilibrio delle cose, chi improvvisamente, decida di dare una scossa alla sonnecchiante abitudine del quotidiano.

Vedere gente che si frapponeva con l’ordine costituto della Chiesa e delle Istituzioni ha creato disagio: quella gente avrebbe potuto anche incominciare a pensare da sola su materie che non  le “competono” da sempre.

Digos, Carabinieri, Polizia di Stato e Municipale, si alternavano davanti al sagrato del Rosario, per controllare pericolosi sovversivi che con cane a guinzaglio, manifestavano il proprio disappunto ad una cittadinanza egoista ed un prete gretto, che a Natale, tanto per scoprire fede e carità, hanno preso a calci un cucciolo randagio che ama frequentare la Chiesa con dedizione ed attaccamento che ha del soprannaturale.

Figuriamoci se un personaggio che conosco bene, qual è il parroco padre Francesco, ed i cittadini che si scostano per evitare contaminazioni, quando incrociano un povero sfortunato a quattro zampe, avrebbero potuto supporre tale eventualità.

La materia  delle decisioni non spetta al popolo che va asservito e non deve alzare troppo la testa; ogni tanto gli si dia un osso per giocare a far finta di contare, ma poi torni immediatamente all’ovile senza troppi belati.

Qualcuno si lamenta che il Pd e la sua corretta espressione di nullità, il sindaco, non sappiano governare la città che resta agli ultimi posti in Italia per vivibilità?

...Beh, compriamoci qualche sondaggio e facciamo contenti questi imbecilli di cittadini (Italia Oggi ci ha reso primi in Campania…!).

Insomma, cari amici dei deboli,  cercate di far tesoro della mobilitazione istituzionale, quella cieca ed assente davanti agli abusi sulle aree pubbliche, quali occupazioni illegittime o   legalizzazione del commercio di merce falsa (P.zza Kennedy), dinanzi alle discariche a cielo aperto, o al monopolio musicale di Cipriano e Santaniello, e ancora,  lo sperpero del denaro pubblico tra incarichi ed emolumenti, e la sporcizia ed il decoro del verde e delle strade.

Ognuno di voi che legge, certo avrebbe tante cose ancora da suggerire, ma il senso della vergogna che questa piccola cittadina fondata sulla clientela, che significa servilismo, o meglio ancora, schiavitù del corpo e della mente, trasfonde nelle azioni, i commenti e gli atteggiamenti, mi ricorda continuamente quanto sia giusta la scelta della pecora nel gonfalone nell’indicare la personalità emulativa, ma sbagliata pensando alla bontà dell’animale che non a caso è stato preso ad immagine di Gesù.

RDM





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