Tante città italiane si
sono convertite ed hanno capito che gli animali, terrestri o volatili muoiono
per i botti di capodanno, si inquina e si provocano danni anche post sparatoria
e quindi, ordinanze sindacali di proibizione dell’uso dei botti.
Le centraline che ad
Avellino segnalavano alti valori di polveri nocive nell’aria, hanno costretto l’amministrazione
cittadina ad ordinare la circolazione
alternata a seconda delle targhe: si crea la difficoltà ai cittadini perché ai
giorni dispari corrispondessero targhe pari e viceversa…ma è ovvio, da noi il cervello
è merce rara.
Chissà, sindaco Foti, quanto
segneranno gli strumenti dopo i fumi e le polveri sprigionate dall’incivile
esibizione di fine anno.
Chissà, sindaco Foti,
quando incomincerai ad esprimerti in modo tale da farci capire che stai
pensando un po’ a noi.
Chissà, sindaco Foti,
se riuscirai mai ad arrivare a pensare che i botti siano la libera espressione di
animi disturbati che vorrebbero dimostrare, almeno una volta all’anno, di
essere superiori, di essere capaci di
esprimersi meglio degli altri, con il “botto” più forte.
Chissà, sindaco Paolo
Foti, forse in un’altra vita, riuscirai ad essere capace di capire che il tuo
non è un ruolo di preminenza, ma di servitore del cittadino e del territorio, e
che difenderne l’incolumità è un atto d’amore così alto, che solo una mente illuminata,
un animo gentile, un cuore palpitante, riesce ad avvertire.
Buon Anno, Avellino, ne
hai tanto bisogno.
RDM
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