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martedì 23 dicembre 2014

Avellino: il sindaco continua ad elargire favori economici alla Curia con i soldi nostri...bravo...

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Il Vescovo Francesco Marino ritorna con la cantilena melensa (alla Carlo Mele) dell’aumento dei poveri, della mancanza di lavoro, dell’insensibilità delle Istituzioni.

Papa Francesco indica le 15 malattie curiali:

“Perdonateci per gli scandali”

In occasione degli auguri di Natale a cardinali e vescovi, Bergoglio condanna i vizi della Curia, predica povertà e sottolinea come sia dannoso l'accumulo di beni materiali "per riempire un vuoto esistenziale"

 Le Istituzioni comprendono anche la Chiesa, caro Vescovo Marino, la sua “istituzione”, attraverso la Caritas retta da don Sergio Melillo e Carlo Mele, approfitta annualmente di vari contributi elargiti sia dagli Enti che dai privati: mai e poi mai siamo riusciti a conoscere quali rivoli abbiano percorso le emorragie economiche che vi vedono sempre bisognosi di “affetto”…!

Eppure parecchi individui lavorano al vescovato per Lei, Eccellenza,  che appena arrivato,  ha provveduto a rinnovarsi il palazzo: vetri lavorati, divani in pelle, porte di mogano, stucchi veneziani alle pareti…e poi il guardaroba! Ed ancora, segretari,  economi per i vostri bilanci annui milionari, architetti, imprese di fiducia…

Forse il lavoro potrebbe incominciare a pensare di dispensarlo Lei, dimenticando i soliti noti.

Il Vescovo Antonio Forte che l’ha preceduta, aveva il cappotto consumato e la sciarpa con i buchi come quelli ai guanti, preparava il caffè agli ospiti, e non aveva mai una lira perché lo stipendio lo destinava ai tanti poveri che l’assediavano quotidianamente.

Certo la Caritas aveva già il suo bel bilancio da gestire, ed il buon Carlo Mele, affinatosi negli anni, ha capito che fare leva sulla pena e la disperazione, come quelli che ogni giorno ad ora di pranzo ci propinano in Tv la bambina affetta da una grave malformazione, o il piccolo africano che non ha da mangiare, è una strategia vincente.

Ovviamente, come  Telethon, che utilizza i soldi a cazzi suoi, cercando di economizzare le spese vivisezionando poveri animaletti che non aiutano perché restano solo dei palliativi, mentre il grosso del denaro si disperde nei soliti…rigagnoli…, così la Caritas che prende, prende, ma non spiega, mai..:!

Cara Eccellenza, Le vorrei anche ricordare, tornando al suo predecessore Antonio Forte, che a Natale serviva a tavola i poveri e non si sognava di sedersi come fa lei ed i suoi sodali istituzionali che si pubblicizzano con larghe foto sui media, ad un tavolo a parte in cui siete accuditi per primi e con portate diverse.

Buon Natale, signor Vescovo,  cerchi di ricordare quanto ha  stigmatizzato il Papa ai cardinali, e mandi a scuola di carità i suoi collaboratori, forse si sono inoltrati troppo per un sentiero che non mi sembra quello giusto.

RDM




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