Il vice Comandante Cesare Rubicondo |
Nemo profeta in patria, e ad Avellino il caso Rubicondo è una regola.
Non si capisce perchè il Comune abbia un'idiosincrasia per il dott. Rubicondo che da anni è un punto di riferimento della Polizia Municipale di questa città.
Lui c'è, sempre sul "pezzo" come si dice, ma continua a subire mortificazioni dagli amministratori, che privi del Comandante di Polizia locale, si precipitano ad assumere, udite udite, a mezzo servizio (tre giorni a settimana) il capo dei vigili di Torre del Greco...!
Ormai siamo abituati a Paolo Foti, alle sue promesse, ai suoi proclami, alle sue retromarce, ai suoi autoincensamenti (onesto onesto), ed anche alle sue lacrime da coccodrillo, ma la reiterazione continua di emorragie economiche, dopo la sentenza dello scorso 24 luglio della Corte dei Conti, e le vacue promesse negli ultimi consigli, mi lasciano veramente disgustato.
Nessuno di questi cosiddetti amministratori ha a cuore il bene della città, si spende e si spande inutilmente, perchè immaginate voi quale contributo possa dare il dott. Visone, certamente bravissimo, saltando di qua e di là, senza poter avere un'idea del territorio e dei problemi di una cittadina come Avellino, incancrenita da atavici intrecci politici propri di ogni realtà.
Quindi l'unico risultato lo avrà il nuovo Comandante che percepirà uno stipendio fino ad aprile che noi poveri cittadini dovremo sobbarcarci.
Se avessimo fruito quale comandante pro tempore, del vice Rubicondo, idoneo per qualifica ed esperienza di campo, avremmo ottenuto il classico "sparagna e comparisci"...!
Invece si preferisce creare malumori e scelte di campo: il quotidiano dei vigili sarà inficiato da ordini e contrordini, da quanto prevede l'esperienza e da quanto si evolverà nei forzati rapporti tra colleghi.
Non mi meraviglio che i media (si legge com'è scritto) non si soffermino sul problema, perchè, come ama dire Ciriaco De Mita, hanno famiglia.
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