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venerdì 24 ottobre 2014

Avellino: Paolo Foti l’uomo d’altri tempi…


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Al momento delle sue dimissioni fallocche, grande sfoggio di dignitoso disappunto per le condizioni che l’hanno costretto ad “abbandonarci”, noi poveri tapini e da quel momento assolutamente “disperati”….

La suprema e grandiosa “appartenenza ad altri tempi”, così ha detto, in cui le cose si facevano con il rispetto della parola una e mai compromessa…

Inoppugnabile ed irrevocabile la sua decisione..ed avanti così…

Ovviamente, nessuno, e dico nessuno, ha mai, neppure per un attimo, creduto minimamente alle sue parole; abituati come siamo alle sue falsità, alle sue promesse inevase, come potrebbero testimoniare consiglieri ancora in attesa di ruoli che mai ricopriranno, al suo famigerato lassismo.

Quindi ben prima della scadenza del termine utile per il ritiro delle sue dimissioni, lui provvederà al rientro.

Chiederà la fiducia a tutti i suoi estimatori in Consiglio, timorosi di perdere il posto e sospendere eventuali interessi; tutti tireranno un sospiro di sollievo per il pericolo sfiorato, dal loro punto di vista, ovviamente, non certo da quello di una cittadinanza ormai allo stremo che se avesse avuto “il culo” di perdere un’amministrazione indegna, poteva sperare in una possibilità.

Perfino il capogruppo del Pd, il partito di Foti, il preside  Ida Grella, ha dichiarato che bisognasse dare “un’altra possibilità” al povero Paolo, il nostro miracolato per sempre.

Riconoscendo quindi il fallimento fino ad ora, a due anni dall’elezione, dell’operato di questo sindaco ex usciere di Gargani, oggi pedina di Mancino e De Luca.

Allora prepariamoci a questi tre anni di passione, l’assessore Giuseppe Ruberto, grande delusione, già sta facendo le prove di trasmissione inventandosi un altro tema.

La mobilità cittadina, che evito di spiegare perché come i distributori d’acqua, l’Isochimica, il Parco etologico, rimarrà solo l’argomento delle prossime interviste alle quali non avrebbe saputo che dire.

Ricapitolando:  la città è  ostaggio di questi signori che amano solo i proclami, secondo la nuova scuola renziana, ed a noi non resta che…pregare.

RDM





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