Avellino: il calcio che non c'è...

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Non mi interesso di calcio da sempre, non l'ho mai amato perchè noioso; però a prescindere dal mio parere del tutto personale, mi accorgo che l'80% di coloro che ne sono entusiasti, non ci capiscono una mazza.

Ieri l'Avellino ha perso a Bari per 4 - 2, siamo partiti come i razzi, eravamo raggianti come lo scorso anno, ma ecco la doccia fredda della sconfitta pesante.

Senza incorrere nelle ire di chi mi legge, ovviamente gran intenditore se non addirittura allenatore in pectore, vorrei chiarire che ho una certa esperienza di preparazione atletica e tecnica nelle attività sportive, e prima di essere tacciato di "misconoscenza", specifico che mi confronto solo ed esclusivamente con chi ha studiato, non con chi creda di sapere perchè ha letto giornali sportivi ed ha assistito alle partite.

Mi preme, invece, richiamare l'attenzione sull'andamento dello scorso campionato, simile a questo che stiamo vivendo, e finito come sappiamo. Il problema, secondo me, sta in una preparazione "ad sensum", una sillessi ginnica e tecnica da parte di Rastrelli.

Prendere tante  reti, significa avere una difesa inadeguata, fondamentale alla fine nel computo delle partite: però il gioco sta proprio qui, esaltarsi e deprimersi alternatamente, provoca quello stato d'animo che serve perchè si seguano le partite.

Mi chiedo, ancora: come mai chi spende tanti soldi per mantenere una squadra in serie B, non capisce mai nulla di calcio...?

RDM