Non basta essere incapaci quando scegliamo chi votare o masochisti e masaniello, non ci basta essere dei lamentoni questuanti che aspettano il messia di turno per chiedere;
Riconoscerci agli ultimissimi posti nel sociale, ma raggiungere quota zero con l'indice di attività sportiva, ci denota incapaci nel dare, seppure gocce di sudore, seppure un impegno che ci elevi dall'abulia del quotidiano, fosse solo per essere d'esempio.
Siamo avellinesi, gente incapace di parlare bene di chiunque, sempre sugli scudi per odiare, mai per costruire.
Anche la scelta emulativa, che denota scarsa personalità in ogni cosa, è la cartina di tornasole dell'inedia spirituale: fare sport è capacità di donare e rispettare, doti sconosciute, purtroppo.
Il presidente del Coni provinciale, Giuseppe Saviano, alla guida delle federazioni locali da molti anni, ha pensato che farsi i cazzi suoi organizzando ad inizio estate una riunione sportiva da paese, fosse anche il viatico per un incremento dell'attività sportiva locale, unendo, come si dice, l'utile, il suo, al dilettevole, lo sport.
Purtroppo il caro Saviano, da buon provincialotto nostrano, non poteva eccellere, se non nei risultati negativi, ma buoni per lui evidentemente, che senza aver concluso niente, continua a faticare nello sradicarsi dalla poltroncina.
Avellinese doc, bravo a chiedere, stitico nel dare...!
Il Sole 24 Ore, stilando la classifica italiana che ci vede 96esimi su 110, ha sfondato porte aperte, ed i tifosi, i cosiddetti "sportivi", che si dividono le varie curve calcistiche, è evidente che non bastano a riempire le palestre.
Le televisioni locali, intanto, credono che il calcio sia tanto importante per un popolo che invece, ama solo lo spettacolo sportivo, da iniziare i telegiornali con i risultati di campionato:
un pò alla maniera di Paolo Foti, che ha pensato d'iniziare la sua attività di sindaco, interessandosi del pallone...di un bambino.
RdM
www.orsettodigimmi.blogspot.com
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