Ci accapigliamo sulla valenza di candidati e liste; dimentichiamo sempre e comunque, che ogni cosa appaia sui cantoni della città, sui giornali o nelle televisioni, l'abbiamo generata noi, i cittadini, coloro che belando seguono questo o quel pastore, a seconda del dono o della promessa.
Avellino è l'unica zona italiana in cui comandano ancora due vecchi della politica nazionale: De Mita e Mancino.
Questo la dice lunga sulle qualità intellettive ed etiche dell'irpino medio che può arrivare fino ad un certo punto, non oltre.
Il padrino non deve soffrire, potrebbe agire, e il coraggio non è direttamente proporzionale alla vergogna dell'avellinese puro, la causa degli effetti.
Anni fa mi trovavo a casa di De Mita per manifestare contro l'abbandono colpevole e l'affarismo distruttivo che amministrazione comunale e poteri forti perpetravano nel capoluogo.
Facendo spallucce, l'ex Presidente, mi raccontava quasi meravigliato, che non gli veniva certo rapportato il quotidiano dell'amministrazione: intanto la mancanza di richiesta clientelare, mi qualificava pericoloso dissidente non allineato...!
Purtroppo ad oggi registro un netto peggioramento; la mia lista per le prossime amministrative, prontamente ritirata, voleva far leva sulle esigenze del paese ormai all'abbandono, poponendo programmi gestionali con specifiche realizzative, degne di un progetto attuativo, con calcoli e disegni particolareggiati.
Dopo convegni e spiegazioni operative per attuare dinamiche esecutive di risultato certo, mi sentivo chiedere: si, va bè...ma 'co chi stai...?....
RdM
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