Stamattina leggendo 'Otto Pagine', il quotidiano irpino della famiglia Vigorito, ho avuto modo di apprezzare la presentazione del programma del Partito Democratico irpino.
Non riesco a credere che un'organizzazione incardinata da anni ed al potere da sempre, possa esprimere tante sciocchezze costruite per impressionare l'elettorato.
Direi che ci sono riusciti: se l'elettore medio rispecchia minimamente un individuo non molto acculturato e quoziente intellettivo con QI almeno di 45 (la metà del massimo italiano), non potrà che sbellicarsi dalle risate, ma giusto per non piangere.
L'indecenza di questi signori del PD, e vengo all'esimio Luca Cipriano, presidente del Teatro cittadino, non conosce limiti: parlano, così come Cipriano, delle cose della Città, come se fossero appena sbarcati ad Avellino, dopo anni ed anni di assenza...!
Il Presidente Cipriano, dopo avere fatto del Gesualdo un luogo di consumo e mai di produzione, si inventa che vuole finanziare l'Eliseo, le vittime dell'isochimica, il centro autistico, la Caritas ed i cittadini in dificoltà economica, con i soldi dei gettoni di presenza ed una parte dello stipendio del Sindaco, del Presidente del Consiglio comunale e della Giunta...?
Il problema atavico, di questa città è il fatto che quando non si scoprono disegni criminosi, ci scontriamo con idiozia e mancanza di idee.
Il caro presidente con l'occhialino da pseudo intellettuale, ha previsto un sostegno periodico con scarti di cinque anni: uguale il pranzo per i poveri a Natale, fottendocene di loro per gli altri 364 giorni.
Vorrei ricordare che i poveri come i ricchi, dovrebbere mangiare tutti i giorni;
ugualmente il cosiddetto buon senso di Cipriano, non ha senso se i suoi € 75.000 vengono elargiti, se pure, ogni 5 anni...!
La tragedia modaiola di scimmiottare Grillo credendo d'avere consensi, ha contagiato il buon presidente che, privo di ogni idea per lo sviluppo, continua a fondare, come la totalità dei suoi colleghi programmatori civici, sui soldi pubblici che girati di qua o di là, alla fine sono sempre e solo quelli.
Senza assistenza, gli avellinesei non hanno proprio idea di dove andare a prendere il sostegno economico: la produzione autonoma di economia va al di là del piccolo Luca, che in preda a quell'orgasmo supponente di successo, dal suo punto di vista, della gestione artistica, propone e dispone stronzate.
Piccolo inciso: la Caritas se vuole soldi pubblici, cominciasse a rendere noti i bilanci delle spese e degli utilizzi;
Luca Cipriano, che non prende a suo dire stipendio, ci faccia partecipare ai suoi contratti per i cartelloni che allestisce: a pensare male, caro presidente, ci vuole poco.
RdM
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