Non c'è stata condivisione, anzi molta indecisione e devo dirlo, da parte di Paolo Foti che deve dare risposte continue al partito.
Comprendiamo che è il partito l'artefice della sua elezione, ma anche il sindaco ha dato un bel contributo sacrificale togliendosi da una vita che pareva appagarlo, per rispondere alla chiamata: qual è il valore delle due?
Credo che il partito non abbia scelto Foti per ripagarlo, bensì per ottenere: dedizione, onestà, lealtà...!
L'affare non è stato reciproco, chi aveva da perdere era Foti, chi da guadagnare il Pd.
Ma come si dice, hai voluto la bicicletta, pedala: le decisioni non possono più essere corali, non si può coinvolgere la segreteria, Venezia, per chiedere un commissariamento che cancelli i tentennamenti e gli errori che il primo cittadino ha collezionato per non dispiacere a nessuno.
Oggi tutti l'attaccano perchè i servizi sociali non sono ripartiti, e il problema dei sofferenti è grande, ma se da una parte il sindaco si rende conto che alla fine è lui e solo lui il bersaglio, quelli che dicono, suggeriscono, pretendono, sono bravissimi a tirarsi da parte e fare spallucce quando le cose non vanno come dovrebbe, abilissimi nello scarica barile, allenatissimi nel trovare il capro espiatorio: e chi meglio di Paolo Foti potrebbe essere rosolato sulla graticola?
A questo punto muoia Sansone e tutti i Filistei: prenda le sue decisioni in piena coscienza senza chiedere o scusarsi, perchè il primo cittadino è tale quando decide ed opera senza alcun timore reverenziale, senza compromessi, senza indecisioni.
RdM
Accattativello
Nessun commento:
Posta un commento