Il rispetto, ma che bella parola avrebbe detto il povero Luciano Rispoli, e noi amiamo ricordarlo ogni qual volta se ne presenti l'occasione, dettata dall'inutilità del concetto privo del significato.
In effetti quando pensiamo che qualcosa ci si debba a prescindere, commettiamo un errore fondamentale dettato dall'arroganza.
La signora Nargi è partita male ed è finita peggio, e con l'isteria di una persona poco equilibrata, mercoledì scorso, durante il Consiglio che l'ha al momento esautorata, ha vomitato tutta la propria bile scoprendo, se ce ne fosse stato bisogno, il vero volto di un piccolo individuo incapace di autocontrollo oltre che di amministrare.
Voleva rispetto, racconta, come fosse uno dei vestitini che ama indossare, anche grazie ai diecimila euro che ha incassato senza alcun merito, comportandosi da questuante perfino d'affetto, come ha mostrato in quel compleanno galeotto, nei confronti del riluttante Festa..!
Una sintesi perfetta del nulla in una foto..!
Ha chiesto scusa alla città che non aveva il diritto di mortificare il lavoro della Procura, aggiungiamo, pur di assecondare un ordine di scuderia partito da lontano, scegliendo un'inquisita per associazione a delinquere.
Quanto denaro è stato buttato al cesso, tra stipendi e festicciole pur di assecondare le paturnie di una signora, che non capisce un tubo di ente pubblico e dinamiche amministrative..?
Il Vescovo trovi chi lo confessi, perché a prescindere dal probabile epilogo di una gestione facilmente intuibile, ha contribuito alle macerie che Laura Nargi ha provveduto a generare.
La Diocesi e quella zona grigia che si è approfittata di qualche incarico, una preferenza, quattro euro qui e là, meritano il peggio, hanno svenduto anima e dignità pur d'ottenere.
Il disdoro accompagna questo triste paesello con la velleità di grande metropoli a chiacchiere, che dovrà pagare seriamente un mercato delle vacche ancora in essere, tra i banchi appestati della maggioranza.
Giacobbe, Melillo e Trezza, si sono affiancati a Nargi nella speranza ultima di raggiungere il potere, e ci chiediamo dove prendano i voti, che genere di persone si affidino a questi personaggi, qual è il male ultimo che pervade il territorio, se non quanto hanno determinato annose abitudini alla clientela.
Leggiamo che si inaugurano sale e interi parchi a Ciriaco De Mita, ricordandolo quale uomo di Stato, noi invece pensiamo sia stato bravo a percepire l'animo malato, e a sfruttarlo a uso e consumo proprio.
L'eredità è lo schifo e il nauseabondo puzzo del cazzismo a ogni costo, e chissà se meritiamo veramente il lavoro di Domenico Airoma, o invece di continuare a marcire nel brodo che abbiamo da sempre preferito.
RDM
♫...che resterà...♫
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