
Maurizio Petracca è uno che lavora ventiquattro ore, giorno e notte, per Ciriaco De Mita.
Viene ripagato da questo con incarichi professionali importanti come appartenere alla rosa dei progettisti del porto di Genova, o semplicemente fruire del denaro pubblico che gli mette a disposizione l'ex presidente del consiglio.
Il sindaco dell'Udc, infatti, appena insediatosi nel comune nuscano, era l'ottobre del 2014, affidò un incarico professionale al proprio delfino Petracca, segretario provinciale Udc, di quarantamila meno un euro, per poter mantenere l'autonomia gestionale del denaro pubblico, spudoratamente.

E allora, legittimamente, la devozione per Ciriaco De Mita di Maurizio nostro, va al di là del quantificabile.
Ma dinanzi a una situazione tanto squallida e chiara per intercettazioni e testimonianze, come quella Aias, che ha determinato oltre al danno erariale per un'intera comunità, una vergognosa appropriazione di denaro a fronte di tanta gente senza stipendio ormai da un anno, avrebbe fatto bene a tacere.

Ha gente che lo sostiene come Livio Petitto sotto inchiesta per abuso e rivelazione di segreto d'ufficio, e un Alberto Bilotta figlio di cotanto padre, che risulta figura centrale nella gestione dei contributi Aias, e secondo quanto riportato dall'intercettazione della Procura, è parte in causa per addomesticare le realtà agli inquirenti.
Tutto quanto, ripetiamo ancora e sempre più nauseati, non interessa né ai candidati che sembrano adagiati sul proprio ramo del pero, né agli elettori che magari avrebbero voluto trovarsi loro al posto dei Bilotta e dei Preziuso.
Cari lettori, è il bacino elettorale in cui i nostri hanno sempre pescato, e volete che possano mai cambiare...?
RDM
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