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Bar Vincent al Corso V. Emanuele |
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Un nuovo Bar al Corso, attaccato quasi al Bar Vincent |
Il sindaco, lo sappiamo, è impegnato per cose sue al partito o in qualche caminetto per convincere questo o quel consigliere a dargli ancora fiducia.
La città, i problemi, come denunciamo da anni, non lo appassionano, e anzi, quasi per schiattimma, dicono a Napoli, per sfregio se ne impipa ancor di più, proprio per far pesare il potere, al di sopra delle miserie di chi ha bisogno.

Intanto anche i commercianti si fanno beffa del capoluogo, ignorando come il famoso elettrauto, regole, leggi e rispetto per i cittadini.
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Come si evince dalle foto, l'area del bar Vincent, utilizzata a protezione dei tavoli esterni, è stata per così dire, abbellita, con un incerottamento volgare e osceno di erba e fiori di plastica, nella miglior tradizione del simmo juti e simmo venuti a Montevergine.
Nessun agente della Polizia Municipale, comandante Arvonio, ha notato il particolare?
Nessuno di questi signori, perennemente di pattuglia per il Corso V. Emanuele, si accorge mai di nulla;
eppure ci sono stazioni mobili, auto che vanno avanti e indietro, motociclisti in assetto da guerra, pattuglie a piedi: un'organizzazione di controllo che fa invidia all'aeroporto di Fiumicino.
Sfugge quasi tutto (ma che mestiere pensano di fare?): il tombino rialzato che ha fatto cadere il ciclista, quell'altro che correva su e giù finché non ha travolto un bimbo di due anni, i bar senza pedana obbligatoria per i tavoli esterni, e il danneggiamento di un bene pubblico oltre all'immagine e al buon gusto degli avellinesi.

Certo, il Comune non poteva rifiutare le autorizzazioni, ma se avesse preparato una linea attuativa, pubblicizzata, della distribuzione delle attività, per evitare concentrazioni stupide, e fornire meglio i servizi, avrebbe potuto dissuadère servendosi di argomentazioni intelligenti.

Beh, in attesa che qualcuno si svegli, e incominci a fare quello per cui incassa lo stipendio che gli paghiamo ogni mese, così, senza attendersi che gliene siamo pure grati, godiamoci quest'ennesimo sfregio, tanto, ormai, siamo abituati.
RDM
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