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Il capoluogo irpino è
stato per anni vittima dell’abominio di una voragine clientelare che ha
vituperato coscienze e dignità, producendo una generazione di “assistiti” ormai
marci nelle menti che ha continuato la genia.
I carnefici avevano il
sopravvento e
questi, popolo d’odio
represso per atavici complessi, si è preso una macabra rivincita sulla città
colpevole d’essere.
Se 40 anni fa avevamo
cultura e storia degna del ricordo, oggi un sincretismo perverso ed inattuabile, perché la “religione” dell’ieri
non trova punti in comune con l’attuale, ci confina in un baratro volgare,
pervaso da servi che senza averne donde, hanno scalato un potere abbandonato.
Ecco che come in un
film dell’orrore, chiunque tenti la ribellione viene represso con ogni mezzo,
non ultimo l’aggressione fisica ad un ex giornalista con la passione dell’inchiesta.
Tutto va bene, ogni
cosa viene metabolizzata, forse perché chi più chi meno deve qualcosa a qualcuno,
nessuno è libero, ognuno ha venduto una parte di sè al diavolo, che ora ne
gestisce l’onore.
La perversione di una
politica amministrativa senza rispetto, obnubila i cervelli, non solo,
ma genera atteggiamenti prevaricatori che vanno al di là del razionale; e se
nessuno ci fa caso, una ragione ci sarà…
RDM
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